Congedo per gravi motivi e certificazione di handicap
Domanda
Ho chiesto, ai sensi del decreto 21/7/2000, n. 278, la concessione di permessi retribuiti frazionati per assistenza al padre e non mi è stata accolta perché secondo il mio datore di lavoro dovrei richiedere la certificazione di handicap grave.
Faccio presente che nel 1999, ho richiesto la visita collegiale (Legge 104/1992) e l’esito è stato di minorazione ritenuta handicap ai sensi dell’art. 3, comma 1. A seguito poi dell’accertamento dello stato di invalidità civile sempre del 1999 mio padre è divenuto titolare di indennità di accompagnamento ai sensi della L. 18/80, D.L. 508/88 e L. 392/84. Inoltre ora ha diritto all’assistenza domiciliare prevista dall’art. 9 della legge 104/92, a ausili sanitari in modo continuativo e all’esenzione del ticket.
È corretta la risposta che ho ricevuto?
Risposta
È necessario innanzitutto precisare che il congedo di due anni per gravi motivi familiari previsto dall’articolo 4 della Legge 8 marzo 2000, n. 53 e disciplinato dal Decreto del Ministero per la Solidarietà Sociale 21/07/2000 n. 278 non è retribuito.
Non va infatti confuso con il congedo retribuito di due anni concesso ai genitori di persone con handicap che sono invece retribuiti.
Precisato questo aspetto, va detto che la richiesta del datore di lavoro è assolutamente impropria, in quanto il DM 278 non fa assolutamente riferimento al certificato di handicap o di invalidità.
Infatti fra i gravi motivi il Decreto 278/2000 elenca:
– le necessità familiari derivanti dal decesso di un familare;
– le situazioni che comportano un impegno particolare del dipendente o della propria famiglia nella cura o nell’assistenza delle persone di cui al presente comma;
– le situazioni di grave disagio personale, ad esclusione della malattia, nelle quali incorra il dipendente medesimo;
– le situazioni, a esclusione del richiedente, derivanti dalle seguenti patologie:
1. patologie acute o croniche che determinano temporanea o permanente riduzione o perdita dell’autonomia personale, ivi incluse le affezioni croniche di natura congenita, reumatica, neoplastica, infettiva, dismetabolica, post-traumatica, neurologica, neuromuscolare, psichiatrica, derivanti da dipendenze, a carattere evolutivo o soggette a riacutizzazioni periodiche;
2. patologie acute o croniche che richiedono assistenza continuativa o frequenti monitoraggi clinici, ematochimici e strumentali;
3. patologie acute o croniche che richiedono la partecipazione attiva del familiare nel trattamento sanitario;
4. patologie dell’infanzia e dell’età evolutiva aventi le caratteristiche di cui ai precedenti numeri 1, 2, e 3 o per le quali il programma terapeutico e riabilitativo richiede il coinvolgimento dei genitori o del soggetto che esercita la potestà.
La documentazione relativa alle patologie viene rilasciata da un medico specialista del Servizio Sanitario Nazionale o convenzionato, del medico di medicina generale oppure del pediatra di libera scelta va presentata contestualmente alla richiesta di congedo.
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