Aggiornamento: si veda anche la più recente circolare del Ministero del lavoro che corregge alcuni importanti aspetti di questo primo messaggio INPS.
Aggiornamento: si veda più recente commento alla circolare INPS 45/2020

INPS ha appena diramato il messaggio 1281 relativo al  decreto-legge n. 18 del 17 marzo 2020, che ha introdotto diverse misure a sostegno dei lavoratori, delle famiglie e delle imprese.
INPS puntualizza che il messaggio fornisce “una prima sintetica illustrazione” relativa alla fruizione dei congedi parentali e del bonus baby-sitting, nonché alla estensione della durata dei permessi retribuiti di cui all’articolo 33 della legge 5 febbraio 1992, n. 104.

INPS precisa che “le istruzioni operative e procedurali in merito all’applicazione dei suddetti benefici saranno fornite con la relativa circolare illustrativa, che sarà pubblicata a seguito del parere favorevole del Ministero vigilante.”

L’aspetto più rilevante che segnaliamo subito è che INPS nella sostanza smentisce l’Ufficio per le politiche in favore delle persone con disabilità che fino ad oggi nel suo sito affermava che l’estensione dei 12 giorni di permesso mensili (legge 104/1992) riguarda anche i lavoratori con disabilità.
INPS è di diverso avviso: i permessi aggiuntivi per marzo e aprile spettano solo ai lavoratori che assistono persone con disabilità e non ai lavoratori con disabilità.

Il messaggio INPS non precisa ancora altri aspetti rilevanti: ad esempio non chiarisce se i 12 giorni di permesso aggiuntivi raddoppino in caso di presenza di più disabili nel nucleo.
In compenso introduce la possibilità di frazionare in ore i 12 giorni senza però specificare cosa accade se vi è un part time verticale o orizzontale.

Il messaggio INPS nulla dice rispetto alla possibilità prevista dall’articolo 26 e cioè la possibilità per i lavoratori con disabilità di essere considerati, a richiesta, in un status equiparabile al ricovero fino a fine aprile.

Queste incertezze e l’assenza ancora di istruzioni operative rendono particolarmente difficoltoso (forse ancora più di prima) fornire risposte alle persone e alle loro famiglie.

Sul versante dei dipendenti pubblici (su cui INPS non ha competenza) l’incertezza è ancora più ampia.

20 marzo 2020

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