Adeguamento di pensioni e indennità in caso di deflazione
Domanda
Ogni anno, da molti anni a questa parte, attendo gli aumenti della mia pensione di invalidità e dell’indennità. Se ho ben compreso questi aumenti dipendono dall’inflazione: più l’inflazione è alta e più posso attendermi sia elevato l’aumento delle mia pensione. Negli ultimi due anni gli aumenti sono stati quasi nulli. Ho un dubbio: se l’inflazione dovesse essere inferiore allo zero l’importo della mia pensione e della mia indennità di accompagnamento diminuiscono?
Risposta
Il dubbio è legittimo. Gli importi delle pensioni, indennità assegni assistenziali, quindi anche quelli per l’invalidità civile, sono correlati alla variazione dell’indice ISTAT dei prezzi al consumo per famiglie di operai ed impiegati.
Ogni anno il Ministero dell’economia, dopo le verifiche e le consultazioni del caso, fissa la percentuale di variazione da applicare alle prestazioni previdenziali e assistenziali (pensioni in particolare) e indica quella definitiva per l’anno in corso e quella previsionale per l’anno successivo.
Su queste due indicazioni vengono fissati anche gli aumenti per le pensioni per gli invalidi civili, sordi, ciechi civili oltre che per la pensione sociale e i vari trattamenti al minimo.
Sulla scorta di questa disciplina consolidata da anni, se quell’indice dovesse diminuire, anche le pensioni e indennità dovrebbero conseguentemente essere abbassate. Evenienza che fino ad oggi non mi è mai presentata, ma che negli ultimi anni è stata molto probabile.
Per porre un freno a questa eventualità la legge 28 dicembre 2015, n. 208 (articolo 1, comma 287) ha previsto espressamente che, qualunque sia il valore medio dell’indice ISTAT dei prezzi al consumo (quindi anche negativo), l’adeguamento delle prestazioni assistenziali e previdenziali non può mai risultare inferiore a zero.
Quindi, solo dal 2016, il rischio posto dalla domanda non può più concretizzarsi.
© HandyLex.org – Tutti i diritti riservati – Riproduzione vietata senza preventiva autorizzazione