Politiche in favore delle persone anziane: un nuovo approccio all’assistenza sociale.
Il Consiglio dei Ministri, su proposta della Presidente Giorgia Meloni, del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Marina Calderone, e del Ministro della Salute Orazio Schillaci, ha recentemente approvato, in esame preliminare, un decreto legislativo volto a implementare politiche in favore delle persone anziane.
Questa iniziativa, in linea con la cd. “Legge Delega non autosufficienza” (legge 23 marzo 2023, n. 33), si propone di migliorare la qualità della vita degli anziani attraverso misure innovative e integrate.
Riportiamo qui di seguito i punti salienti principali, riservandoci di pubblicare prossimamente un approfondimento più dettagliato:
Focus sulla prevenzione e sulla salute
Il decreto legislativo si concentra sull’introduzione di misure specifiche per prevenire la fragilità delle persone anziane, favorendo la loro salute e promuovendo un invecchiamento attivo. Un aspetto chiave è la promozione di strumenti di sanità preventiva e telemedicina presso il domicilio degli anziani, contribuendo così a monitorare e gestire la loro salute in modo tempestivo.
Contrasto all’isolamento e supporto sociale
Riconoscendo l’importanza della sfera sociale, il decreto introduce misure mirate a contrastare l’isolamento e la deprivazione relazionale e affettiva degli anziani. Incentivi per il coinvolgimento in attività come il turismo lento, l’impiego in organizzazioni di volontariato e di formazione sono parte integrante di questo approccio.
Nuove forme di abitazione solidale
Per rispondere alle esigenze abitative degli anziani, si promuove l’adozione di nuove forme di domiciliarità e coabitazione solidale domiciliare, facilitando così la creazione di comunità intergenerazionali. Questa prospettiva mira a fornire agli anziani un ambiente in cui possono condividere esperienze e supportarsi reciprocamente.
Sostegno alla mobilità e alfabetizzazione digitale
L’attenzione è rivolta anche alla promozione della mobilità degli anziani nel contesto dei servizi di trasporto pubblico locale. Viene istituito un fondo apposito per finanziare iniziative che agevolino gli spostamenti degli anziani. Inoltre, si prevedono disposizioni per l’alfabetizzazione informatica e la facilitazione digitale, garantendo che gli anziani possano accedere alle risorse online in modo agevole.
Valutazione multidimensionale e assistenza domiciliare
I Punti Unici di Accesso (PUA) sono strumenti chiave nell’implementazione di queste politiche. Assicurano alle persone anziane la possibilità di ottenere una valutazione multidimensionale per l’erogazione dell’orientamento e del sostegno informativo, garantendo così un accesso completo agli interventi e ai servizi sanitari, sociali e sociosanitari.
Nel campo dell’assistenza sociale, sanitaria e sociosanitaria per le persone anziane non autosufficienti, si prevede un riordino e una semplificazione degli interventi integrati. Questo include la “Valutazione Multidimensionale Unificata” (VMU) di base, che fornisce un orientamento e determina la condizione di non autosufficienza e il relativo bisogno assistenziale.
L’introduzione di un’offerta integrata di assistenza e cure domiciliari, la previsione di servizi residenziali e semiresidenziali socioassistenziali e sociosanitari, e il potenziamento delle reti locali delle cure palliative sono ulteriori elementi chiave di questo approccio integrato.
Prestazione universale per anziani non autosufficienti
Una delle innovazioni più significative è l’introduzione di una prestazione universale (PU) sperimentale, in vigore dal 1° gennaio 2025 al 31 dicembre 2026, con una spesa massima annua di 300 milioni di euro. Questa prestazione, erogata dall’INPS, è destinata a persone anziane non autosufficienti ed è composta da una quota fissa monetaria, che attualmente corrisponde all’indennità di accompagnamento, ed una quota integrativa denominata “assegno di assistenza”. L’obiettivo è promuovere il progressivo potenziamento delle prestazioni assistenziali, sostituendo gradualmente l’indennità di accompagnamento.
I requisiti per ottenere questa prestazione includono un’età di almeno 80 anni, un livello di bisogno assistenziale gravissimo e un ISEE non superiore a euro 6.000. La componente monetaria corrisponde all’attuale indennità di accompagnamento (527,16 euro mensili), mentre la quota integrativa di 850 euro mensili è finalizzata a remunerare il lavoro di cura e assistenza.