Abstract: La Commissione europea ha recentemente presentato proposte legislative mirate a migliorare la protezione transfrontaliera degli adulti nell’Unione Europea, rispondendo alle sfide legate all’invecchiamento della popolazione e al crescente numero di persone con disabilità. L’obiettivo principale è armonizzare le norme e aderire alla convenzione internazionale dell’Aja sul tema. Ma le novità che il Regolamento proposto si prefigge di introdurre tutelano davvero i diritti delle persone con disabilità? Non secondo un recente Position Paper del Forum Europeo sulla Disabilità.
Introduzione
Come poter tutelare e assistere al meglio le persone adulte con disabilità che si trovano ad affrontare problematiche giuridiche cd. “transfrontaliere”, cioè tra diversi Paesi dell’Unione europea – come, ad esempio, nel caso in cui un adulto sotto tutela viva nel paese A ma possieda beni (una casa, un conto bancario, et) nel paese B, oppure viaggi nel paese B e si trovi a necessitare di cure mediche lì?
Queste domande assumono ancora più importanza nello scenario attuale, in cui l’invecchiamento demografico e l’incremento delle persone con disabilità rappresentano sfide significative nella gestione degli interessi personali e finanziarie degli adulti, specie a fronte di una maggior mobilità generale delle persone all’interno dell’Unione Europea. A seconda della legislazione nazionale dello Stato membro in cui vivono infatti, questi adulti possono essere sottoposti a misure di protezione disposte da un’autorità giudiziaria o amministrativa oppure essere sostenuti da un terzo che hanno previamente incaricato (attraverso “poteri di rappresentanza”) di gestire i loro interessi – senza tuttavia avere certezza di poter fare lo stesso in altri Paesi.
Le proposte della Commissione: un quadro armonizzato sul tema
Con tali necessità in mente, lo scorso 31 maggio 2023 la Commissione europea ha deciso di rispondere al problema presentando due proposte legislative, che mirano a risolvere le difficoltà incontrate dagli adulti e dai loro rappresentanti in situazioni transfrontaliere.
Le proposte avanzate comprendono in particolare:
- un regolamento per disciplinare i casi transfrontalieri di protezione degli adulti nell’UE;
- una decisione del Consiglio per obbligare gli Stati membri ad aderire alla convenzione dell’Aia del 2000 sulla protezione degli adulti.
Obiettivo di questo pacchetto legislativo è stabilire norme uniformi in tali frangenti, migliorando la certezza del diritto, riducendo i costi e accelerando i procedimenti transfrontalieri per tutti i cittadini UE che si trovino nella necessità di veder tutelati i propri interessi.
Entrambe le normative si applicano a tutte le persone adulte che, a causa di disabilità o altre situazioni di alterazione / insufficienza di facoltà personali che ne compromettono la capacità di curare i propri interessi, necessitano di tutela legale, per garantire che la protezione giuridica fornita in un paese possa estendersi senza impedimenti a situazioni transfrontaliere.
In particolare:
- il regolamento proposto stabilirà norme comuni per la cooperazione giudiziaria tra paesi dell’UE. Queste norme includono competenze giudiziarie, leggi applicabili e modalità di riconoscimento delle misure adottate per la protezione degli adulti. A differenza della Convenzione, sarà applicabile tra tutti gli Stati Membri, con norme più snelle e una cooperazione più stretta tra i medesimi;
- la proposta di decisione del Consiglio obbligherà gli Stati membri a aderire alla convenzione dell’Aia del 2000, fornendo un quadro giuridico internazionale, applicabile pertanto in relazione ai paesi terzi che sono parti contraenti della Convenzione.
La proposta di regolamento europeo sulla protezione degli adulti: una rivoluzione nella cooperazione transfrontaliera
Per quanto riguarda nello specifico la proposta di regolamento europeo sulla protezione degli adulti, essa stabilisce un quadro giuridico dettagliato che riguarda la protezione degli adulti e affronta le sfide associate alla gestione delle questioni giuridiche che coinvolgono adulti residenti in diversi Stati membri dell’UE, introducendo disposizioni specifiche come di seguito sintetizzati:
- ambito di applicazione e definizioni: la proposta delinea un chiaro quadro d’azione, fornendo disposizioni specifiche sulla protezione degli adulti. Questo rappresenta un passo avanti nell’armonizzazione delle norme, creando una base robusta per un’applicazione uniforme delle leggi in tutta l’UE.
- competenza internazionale e legge applicabile: introducendo criteri di competenza internazionale aggiuntivi nell’UE, la proposta affronta la complessità delle decisioni legali quando un adulto fa una scelta di foro. Un’attenzione particolare è data all’informazione tempestiva delle autorità centrali, enfatizzando il rispetto per la residenza abituale dell’adulto. Similmente, l’approccio alla legge applicabile si collega a principi consolidati, seguendo la Convenzione dell’Aia del 2000 sulla protezione degli adulti.
- riconoscimento automatico e cooperazione transfrontaliera: un passo avanti cruciale è il principio del riconoscimento reciproco delle misure adottate dagli Stati membri. Abolendo l’exequatur, il regolamento semplifica notevolmente il processo di riconoscimento ed esecuzione delle misure adottate da un altro Stato membro. Questo rappresenta una svolta nella semplificazione delle procedure, garantendo la coerenza e il rispetto dei diritti fondamentali degli adulti coinvolte in situazioni transfrontaliere.
- cooperazione transfrontaliera e certificato europeo di rappresentanza: L’istituzione di autorità centrali per la cooperazione transfrontaliera è un elemento chiave, fornendo procedure specifiche per localizzare gli adulti, ottenere consensi prima del trasferimento e nominare rappresentanti all’estero. Il Certificato Europeo di Rappresentanza aggiunge un livello di efficienza, semplificando il processo di dimostrazione dei poteri dei rappresentanti degli adulti in altri Stati membri.
- trasmissione delle informazioni e comunicazioni digitali: La proposta mira a potenziare la trasmissione delle informazioni attraverso registri nazionali interconnessi e promuove l’uso obbligatorio delle comunicazioni digitali tra autorità competenti. Questa iniziativa abbraccia la modernità, semplificando il flusso di informazioni e promuovendo una risposta più tempestiva ed efficace alle questioni legate alla protezione degli adulti.
Le riflessioni dell’EDF sulla proposta di regolamento per la protezione transfrontaliera degli adulti
La “proposta di regolamento sulla protezione transfrontaliera degli adulti” avanzata dalla Commissione Europea a maggio ha tuttavia suscitato grande preoccupazione nel Forum Europeo sulla Disabilità (EDF). L’EDF infatti, dopo aver revisionato il testo della proposta e ritenendo che il testo attuale non sia conforme ai trattati internazionali sui diritti umani, ha pubblicato un proprio position paper in cui propone una serie di emendamenti per affrontare le criticità evidenziate.
Partendo dalla constatazione che lo scorso agosto, due esperti delle Nazioni Unite hanno già criticato la proposta, sottolineando la non conformità ai trattati internazionali – in particolare alla Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità – il Forum si unisce alle critiche mosse, evidenziando preoccupazioni su vari aspetti:
- riconoscimento della privazione della capacità giuridica: la proposta faciliterebbe il riconoscimento automatico di misure che privano le persone della loro capacità giuridica, anche nei Paesi che hanno abolito la privazione totale della capacità giuridica.
- Chiarezza sui meccanismi decisionali supportati: la proposta non menziona esplicitamente il riconoscimento dei meccanismi decisionali supportati, richiesti dalla Convenzione ONU e già adottati in tredici Stati membri dell’UE – che dovrebbero invece essere centrali in una legge sulla protezione transfrontaliera degli adulti.
- Collocamento transfrontaliero facilitato negli istituti: la proposta semplifica il collocamento degli adulti negli istituti in tutta l’Unione, contravvenendo agli obblighi dell’UE e agli sforzi di deistituzionalizzazione.
Le richieste di modifica dell’EDF
Alla luce di tali criticità, l’EDF ha pertanto chiesto al Parlamento Europeo e al Consiglio dell’UE di modificare la proposta per evitare violazioni dei diritti umani nei confronti di persone con disabilità e anziani. Le richieste di emendamenti mirano a:
- Modificare l’articolo 2 sulla possibilità di evitare che l’incapacità giuridica sia legittimata, considerando l’evoluzione della legislazione sulla capacità giuridica nei paesi dell’UE.
- Modificare la definizione nell’articolo 3 per includere il concetto di volontà e preferenze della persona.
- Modificare l’articolo 13 sul divieto di revisione nel merito per garantire il massimo livello di tutela dell’autonomia degli adulti.
- Eliminare l’articolo 21 sui collocamenti che violano i diritti fondamentali delle persone con disabilità.
Il Forum Europeo sulla Disabilità ha inoltre coinvolto esperti legali perché redigessero un parere atto a valutare la compatibilità della proposta con i trattati internazionali sui diritti umani. Il parere, datato 1° novembre, ha evidenziato rischi di violazione dei diritti fondamentali previsti dalla Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità, dalla Carta dell’UE e dalla Convenzione Europea sui diritti dell’uomo, sollevando preoccupazioni che riguardano la possibilità di trattamenti inumani, la libertà e sicurezza della persona, la privacy, l’uguaglianza e la non discriminazione, oltre a sottolineare la mancanza di disposizioni per un sistema di supporto decisionale conforme agli standard internazionali.
Conclusioni
L’EDF, nonostante riconosca l’importanza di norme che evitino conflitti di legge, esorta a modifiche sostanziali per garantire il rispetto dei diritti umani. La proposta dovrebbe allinearsi pienamente alla Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità, assicurando un equilibrio tra la protezione degli adulti e il rispetto della loro autonomia.
Il cammino della proposta attraverso il Parlamento Europeo e il Consiglio dell’UE sarà pertanto cruciale per plasmare una normativa che risponda alle esigenze delle persone vulnerabili, garantendo nel contempo la coerenza con gli standard internazionali sui diritti umani.
Approfondimento a cura del Centro Studi Giuridici HandyLex
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