Note utili sull’attuazione della legge 162/98

DOCUMENTO A CURA  del

Comitato dei familiari per l’attuazione della L 162/98

aggiornamento gennaio 2014

 

Note utili ai destinatari per la progettazione dei piani L.162

Legge 21 maggio 1998 n. 162, art. 1, comma 1, lett. c.

Piani personalizzati di sostegno a favore di persone con handicap grave.

 

Vedi procedimento in sito Regione Sardegna

https://handylex.org/# 

 

CRITERI E LINEE GUIDA REGIONALI per la progettazione 2013 (piani 2014):

 

DGR 52/9 del 10/12/2013

si deve far riferimento alla DGR 52 9 del 10 dicembre 2013 https://handylex.org/#

che ribadisce la validità della DGR 9/15 del 12 2 2013  https://handylex.org/#

con documenti allegati:

All. A (Criteri); All. B (Scheda Salute), All. C (Scheda sociale) , All, D (Autodichiarazioni)

https://handylex.org/#

 

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La legge n.162/98 (art. 1, comma 1, lett. c.) prevede il finanziamento per l’attuazione di piani personalizzati, quali progetti di interventi e servizi per le persone con disabilità grave e di sostegno alle loro famiglie, co-progettati fra diretti interessati e Comune.

CHI SONO I DESTINATARI dei piani: Le persone la cui minorazione rientra nella situazione indicata dall’art.3, comma 3 della L.104/1992 (“Qualora la minorazione, singola o plurima,abbia ridotto l’autonomia personale, correlata all’età, in modo da rendere necessario un intervento assistenziale permanente, continuativo e globale nella sfera individuale o in quella di relazione, la situazione assume connotazione di gravità) e i suoi diretti familiari coinvolti nella cura e nell’assistenza.

N.B. L’esito dell’accertamento effettuato dalla Commissione di accertamento della INPS-ASL  (art.4. L.104/92), (dal 1 gennaio 2010 (Legge 3 agosto 2009, n. 102, articolo 20) la Commissione è integrata da un medico INPS quale componente effettivo. “relativo alla minorazione, alle difficoltà, alle necessità dell’intervento assistenziale permanente e alla capacità complessiva individuale residua”, e il rilascio della certificazione di “handicap grave” ai sensi art. 3 comma 3, sono parte del piano, nonché  condizione preliminare per la approvazione dello stesso.

 

LE FINALITÀ dei progetti L.162/98 (che si rifanno a quelle della L. 104/92 e “anticipano” i principi e metodi poi sanciti dalla “Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità”, anche legge italiana dal 2009)

–           promuovere l’autonomia e l’autodeterminazione delle persone con disabilità grave;

–           agevolare la loro piena inclusione nella famiglia, nella scuola, nella società;

–           prevenire e rimuovere le condizioni invalidanti o che impediscono lo sviluppo della

–           persona umana;

–           perseguire il recupero funzionale e sociale ;

–           superare stati di emarginazione e di esclusione sociale.

LA FINALITÀ del finanziamento è, dunque, l’attuazione di progetti personalizzati e coprogettati (col proprio Comune) atti a:

–                garantire alle persone con disabilità permanente e grave limitazione dell’autonomia il diritto ad una vita indipendente;

–                permettere alle famiglie un alleggerimento del carico assistenziale per il loro figlio e di programmare un sostegno alla persona che si integri con gli interventi o i servizi offerti dagli enti locali per le persone con disabilità.

 

 

QUALI INTERVENTI possono essere richiesti o programmati nei piani:

  1. prestazione di assistenza personale e/o domiciliare, ad es.: l’assistenza di base alla persona (cura dell’igiene personale e dell’ambiente, aiuto  nell’alimentazione nel vestirsi, comunicazione  e nelle autonomie personali, negli spostamenti ecc,.;  aiuto nel disbrigo di pratiche e altre attività  di supporto alla famiglia nella gestione del quotidiano e nell’alleggerimento del carico di assistenza  (il progetto va co-firmato destinatario/chi lo rappresenta/ Comune)
  2. l’intervento educativo di supporto e in collaborazione con la famiglia per l’esercizio l’acquisizione/sostegno o delle autonomie e competenze nei vari ambiti (es. della comunicazione, o nell’ area motorio-prassica, cognitiva, relazionale-affettiva-sociale),
  3. attività extrafamiliari, di socializzazione e di sport, per es.: frequenza e partecipazione in attività, es. in una ludoteca o in centri sportivi o di ritrovo e aggregazione, che favoriscano l’inclusione sociale e l’aspetto relazionale;
  4. accoglienza temporanea in comunità alloggio, case famiglia e inserimento in centri socio-riabilitativi a valenza educativa (regolarmente autorizzati al funzionamento, ai sensi della normativa vigente) al fine di alleggerire il carico assistenziale alla famiglia e assicurare esperienze di socializzazione;

 

AI FINI DELLA VALUTAZIONE il piano deve contenere le seguenti indicazioni il più possibile argomentate (N.B.: le indicazioni sono generali perché possono variare, nel dettaglio, di anno in anno in base alla Direttiva Regionale):

 

  1. presentazione della situazione personale con la descrizione/indicazione della minorazione, del deficit e delle difficoltà a svolgere le attività della vita quotidiana (Allegato B SCHEDA SALUTE)
  2. presentazione della situazione familiare con la descrizione dettagliata della presa in carico della persona, i tempi e le modalità di assistenza e cura nell’arco della giornata; in Allegato C SCHEDA SOCIALE (carico assistenziale familiare punto 3; eventuali situazioni di disagio punto 4)
  3. descrizione degli interventi assistenziali e sanitari ordinari, già erogati dal  Comune, dall’A.S.L. o dal privato sociale; in Allegato C (Servizi punto 2)
  4. descrizione della situazione economica (ultimo fotocopia del modello della dichiarazione dei redditi:scrivere l’ imponibile irpef); da allegare a corredo del piano (ISEE personale) (punto7)  
  5. obiettivi specifici, risultati attesi per la persona e per la famiglia Allegato C (punto 5)
  6. interventi previsti; Allegato C (punto 6)
  7. Situazione economica (punto7) vedi sopra
  8. Gestione del piano (vedi sotto) (punto 8)
  9. Piano di spesa del progetto articolato in base al proprio piano Allegato C (punto 9)

 

Per LA GESTIONE (punto 8 Allegato C): occorre indicare:

–       se sarà di tipo diretto o indiretto;

–       i criteri di scelta del personale ;

–       le modalità e i tempi con i quali avverrà la verifica sulla realizzazione del progetto e la sua efficacia;

–       l’avvio del progetto stesso;

–       le modalità di pagamento del personale nel rispetto delle norme contrattuali;

–       la rendicontazione delle somme;

Se si opta per la modalità diretta, sarà il Comune ad offrire il servizio e gestire il finanziamento.

Se si opta per la modalità indiretta, sarà la famiglia a gestire il servizio e il finanziamento. In particolare bisogna descrivere i punti della gestione, sopra indicati, secondo questa modalità indiretta:

Per i criteri di scelta del personale, si dovrà spiegare la selezione di persone di fiducia ritenute preparate e adeguate per il compito (formate), o di persone in possesso di particolari qualifiche, titoli,  oppure la scelta di affidarsi ad una Impresa Sociale o a liberi professionisti (che consegnino fattura/ricevuta regolare).

Si dovrà spiegare che gli operatori che attueranno il progetto dovranno essere inquadrati nel rispetto della normativa vigente in materia di lavoro. Per l’indicazione dei costi e l’inquadramento degli operatori, si dovrà fare riferimento alle tabelle dei costi dei lavoratori, secondo il parametro del Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale e secondo la normativa vigente e in base allo specifico inquadramento dell’operatore.(es. contratto CCNL COLF, delle cooperative Sociali, se libero professionisti in base alle tariffe di categoria).

Per le modalità della verifica di realizzazione e di efficacia del progetto, si dovrà specificare che la famiglia descriverà i risultati e gli obiettivi raggiunti attraverso relazioni da redigere in collaborazione con il Servizio Sociale competente del Comune e il supporto degli operatori, con la possibilità di modificare il progetto in base ai risultati. Il Comune, con la famiglia, presenta alla Regione relazione finale.

Per quanto riguarda l’avvio del progetto, si tratta di dire che l’impegno tra Comune e famiglia a concordare quanto previsto dal progetto verrà formalizzato dopo l’esito da parte della Regione (si va avanti per quelli in continuità secondo le modalità stabilite dalla Regione e comunicate dai Comuni)

Per il pagamento del personale, si dovrà dire che avverrà nel rispetto delle norme contrattuali vigenti.

Per quanto riguarda la rendicontazione delle somme, se ci si avvale di una Impresa Sociale, si chiarirà che questa fornirà, ogni mese, regolare documentazione contabile che la famiglia presenterà al Comune; se non ci si avvale della collaborazione con un’impresa, si dovrà dire che la famiglia fornirà al Comune la regolare documentazione contabile da essa stessa prodotta. Si dovrà inoltre indicare l’impegno del Comune ad erogare il rimborso alla famiglia nel tempo più breve possibile.

In conclusione, il Comune dovrà presentare la rendicontazione e comunicare le eventuali economie  alla Regione secondo i tempi previsti dalle direttiva assessoriale regionale.

SCHEDA SU PROGETTAZIONE

 

COME SI ARTICOLA UN PIANO PERSONALIZZATO E GLI STRUMENTI (MODULI) PER CO-PROGETTARE

 

Ai fini della progettazione e valutazione, per ciascun piano personalizzato devono essere compilati moduli (gli allegati) che individuano:

–        Scheda salute (Allegato B) La “gravità” della persona valutazione delle condizioni di autonomia e relazione personale, attraverso descrizioni e informazioni anche di tipo sanitario con certificazioni mediche collegate;  a firma del medico di base o specialista)

–        Scheda sociale (Allegato C) Situazione personale e familiare, il carico/bisogno  assistenziale, i servizi di cui usufruisce, e traccia del progetto con individuazione e programmazione dell’interventi, (obiettivi, risultati attesi e relativo piano di spesa per realizzarli); la cofirma assistente sociale/destinatario/dirigente servizi sociali

–        La scheda riepilogativa acess (data base) che il Comune invia alla Regione)

NB: Questa è la parte vera e propria del PROGETTO PERSONALIZZATO*.

E’ IMPORTANTE indicare i bisogni e gli obiettivi, gli interventi che per loro natura, essendo personalizzati, devono essere flessibili e costruiti con, su e per la persona; co-progettati con gli operatori sociali del Comune; “al di la” dei punti/punteggi che si ottengono “compilando” i moduli, rispetto ai criteri delle LG e delibere regionali

*Ciò Si può fare in concreto  scrivendo, ampliando le parti del progetto personalizzato (in word) dentro il modulo stesso (ALLEGATO C) o allegando i testi.

PIANO DI SPESA RELATIVO AGLI INTERVENTI E OBIETTIVI

 

N.B. Sono esempi  (da aggiornare in base ai nuovi costi, anche versamenti INPS)

Es 1: Piano di spesa riepilogativo per un punteggio totale di 89,  finanziamento14.000?,  tipo gestione indiretta, con assunzione personale di fiducia in base al CCNL COLF :

Intervento Ore totali settimanali Importo Lordo orario totale
Educatore con titolo/DS 8 ore per 52 sett = 416 ? 10,68 ? 4.442,88
Assistente Generico CS 26 ore x 52 sett = 1352 ? 7,21 circa ? 9.747,92
Totale piano spesa     ? 14.190,8

Es 2:  Piano di spesa Costo totale del piano ? 13.989,30 massimo finanziabile

Servizio richiesto  

Totale ore annuali

Importo orario lordo  

Totale

Istitutore/educatore  liv.D

Formato senza titolo

12,5 ore x 52 sett.(650 ore) ?9.39 ? 6.103,50
Assistente generica di base liv. C Super 16 ore x 52 sett.(832 ore) ? 8.15 ? 6.780,80
Attività sportiva (nuoto) 2 ore x 32 sett.(65 lezioni) ? 17,00 ? 1.105,00
Totale piano spesa      ? 13. 989,30

Alcune note pratiche sui criteri e per il calcolo e l’attribuzione del punteggio del piano  (rif. alle Deliberazioni Giunta n.9/15 del 10/2/2013)  

  1. Età: max 10 (si attribuiscono 10 punti “all’età” indipendentemente dall’età quando la disabilità è congenita o insorta entro i 35 anni); o, vedere  tabella:
Età

Punti

0 -35 10
36 ? 49 4
50 ? 64 2
Oltre 65 1
  1. Servizi fruiti: max. 15 punti; vanno indicati i servizi fruiti (riabilitativi, assistenziali, del tempo libero, trasporto al centro riabilitativo (non quello a scuola), asilo nido ecc…) di cui fruisce la persona con disabilità grave; non si indicano le ore del servizio 162 in atto, né il servizio di assistenza scolastica;
Ore settimanali di servizi fruiti punti
0-2 15
Oltre 2  a 7 12
Da oltre 7 a 12 8
Da  oltre 12 a 18 4
Da oltre 18 a 24 2
Da oltre 24 a 30 1
Oltre 30 0

va indicata la media annuale, esempio:

le settimane all’anno sono 52; se la persona usufruisce per esempio di 8 ore alla settimana per 36 settimane di assistenza domiciliare comunale (AD) si fa questo calcolo:

8 x 36(sett. servizio) : 52 (sett.annue) = 5,5 media settimanale annuale

dunque la fascia sarà quella da oltre 2 a 7= 12 punti

opp. se ha 45 minuti di riabilitazione fisioterapica x 3 v alla settimana x 46 settimane all’anno, si conta: 45×3= 1 h ,35 min. x46sett :52 sett = 1,94 h media settimana

(se uno ha più servizi, si sommano)

  1. Carico  assistenziale familiare: max. 14 punti

Anche qui va calcolata la media annuale, ad esempio:

se la persona va a scuola: ore frequenza scolastica 5 ore x 6 gg x 34 sett. = 1020 ore

se usufruisce anche servizio extra familiare: 4 ore x 3gg x 30 sett. 360 ore

Si sottrae dal monte ore annuali 365x 24 = 8760, il monte ore annuo dei servizi:

8760 – 1020 ? 360 = 7380 : 365 gg = 20,2 media oraria annua 

Carico familiare

Punti

Sopra le 23 ore 14
Da 23 a 18 ore 10
Da meno 18 a 15ore 4
Meno di 15 ore 1

Importante verificare con il Comune (cioè il Servizio Sociali: sia l’assistente sociale sia, eventualmente, con il responsabile del Servizio Sociale)  tutto ciò che riguarda la gestione: da parte della famiglia: l’aspetto del progetto (ad es. eventuale flessibilità di utilizzo ore nell’arco dell’anno se necessario, o accordi se si dovessero rendere necessarie modifiche da concordare e ovviamente da comunicare prima, ecc.)  e le modalità di rendicontazione, la relazione finale, altro; e da parte del Comune: tempi della rendicontazione, modalità di rateizzazione ecc.)

SI deve prestare attenzione e cura nella compilazione dei Moduli (anche dell’allegato “Scheda Salute”) e chiedere la cofirma e la scheda riepilogativa; o all’atto della progettazione o dopo poco tempo.

Altri punteggi:  Particolari situazioni  Attualmente : DGR 12 2 2013 n.9/15

5.2.4 Particolari situazioni di disagio: punteggio massimo:11

11 punti =    persone con disabilità che vivono sole

10  punti =   compresenza di più persone con disabilità grave nello stesso nucleo familiare che presentano il

piano personalizzato

4  punti =     persone con disabilità grave che vivono con soli familiari di età superiore ai 75 anni o persone

con disabilità grave che vivono con familiari affetti da gravi patologie da documentare con certificazione attestante la grave patologia corredata da esaustiva documentazione medica;

3  punti =      famiglie con persona con disabilità grave a carico dove è presente un solo genitore o, in

assenza di genitori, un familiare convivente;

1  punto =     presenza nel nucleo familiare di altri figli sotto i tre anni.

I punteggi relativi a particolari situazioni di disagio sono cumulabili fino ad un massimo di 11 punti.

totale punteggio 100  max

Il punteggio complessivo che corrisponde alla valutazione multidimensionale delle funzioni e nelle attività quotidiane (scheda salute); e la valutazione della parte sociale  ecc va a costituire una somma dei punteggi relativa alla situazione personale (della “gravità” e del bisogno di sostegni):

scheda sanità max 50;

scheda sociale: max 50 di cui:

–       età 10,

–       servizi 15;

–       carico assistenziale 14;

–       particolari situazioni massimo 11

 

Scheda. TIPOLOGIA DEGLI INTERVENTI FINANZIABILI L.162/98

  • servizio educativo
  •  assistenza personale e/o domiciliare
  •  accoglienza presso centri diurni autorizzati, limitatamente al pagamento della quota sociale
  •  soggiorno per non più di 30 giorni nell’arco di un anno presso strutture autorizzate
  •  attività sportive e/o di socializzazione

Scheda. CICLO DI ATTUAZIONE DELLA L.162/98

 

COMUNE

 

CO- PROGETTAZIONE

ß——————–à 

 

PROGETTO

PERSONALIZZATO 

 

PERSONA CON DISABILITÀ E  FAMIGLIA 

GESTIONE DIRETTA GESTIONE INDIRETTA*
Operatori inviati dal Comune Operatori delle Cooperative o con il CCNL COLF o liberi professionisti
Aiuto alla co-progettazione  e alla progettazione personalizzata: associazioni familiari e di auto

aiuto (es. ABC, di settore, etc.)

 

 

Scheda. MODALITÀ DI GESTIONE DEI PIANI FLUSSO RENDICONTAZIONE

 

Gestione

DIRETTA

(da parte del Comune)

 

Gestione INDIRETTA*

 

(da parte della persona con disabilità e  famiglia)

Operatore inviato dal Comune (spesso di Cooperative sociali erogatrici di servizi per conto del Comune) assunzione dell’operatore direttamente dalla persona/famiglia (CCNL COLF, regolare;

documentazione contabile da produrre a carico del destinatario/datore di lavoro(Fogli firma e Busta paga, inps);

o operatori attraverso cooperative, relativo accordo con COOP ;

rilascio busta paga/fattura da impresa sociale al destinatario/famiglia

e/o operatori liberi professionisti;

rilascio di fattura o ricevuta del professionista al destinatario/famiglia

 

RENDICONTAZIONE: presentazione della documentazione contabile

 

dal destinatario/famiglia ———> al Comune

 

SPESE X ATTIVITÀ SPORTIVE O SOCIALI  o altre eventuali previste dal piano

sempre da rendicontare/documentare al COMUNE

 

RENDICONTAZIONE E RELAZIONE FINALE

delle attività e interventi svolti nel piano e gli obiettivi raggiunti,

da parte della persona/famiglia con gli operatori al COMUNE

 

 

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