Il decreto Milleproroghe, atteso in Gazzetta Ufficiale entro il prossimo 27 febbraio 2023 ha assicurato sino al 30 giugno 2023 la proroga del diritto al lavoro agile per i lavoratori genitori di almeno un figlio under 14 e per i c.d. lavoratori fragili.

Tuttavia occorre precisare che sono state operate delle distinzioni tra pubblico e privato e ciò ha inevitabilmente ingenerato una disparità di trattamento.

In effetti, solo nel comparto privato è stata garantita anche ai lavoratori genitori di figli under 14 l’accesso allo smart working.

Per i dipendenti pubblici, invece, lo smart working sarà riservato soltanto ai lavoratori pubblici con fragilità.

In particolare è stato approvato un emendamento che proroga la validità della disposizione contenuta nell’art. 90 del D.L. n. 34/2020 convertito in legge 77/2020 secondo la quale i genitori lavoratori dipendenti del settore privato che hanno almeno un figlio minore di anni 14, a condizione che nel nucleo familiare non vi sia altro genitore beneficiario di strumenti di sostegno al reddito in caso di sospensione o cessazione dell’attività lavorativa o che non vi sia genitore non lavoratore, hanno diritto a svolgere la prestazione di lavoro in modalità agile anche in assenza degli accordi individuali e a condizione che tale modalità sia compatibile con le caratteristiche della prestazione.

Il medesimo diritto allo svolgimento delle prestazioni di lavoro in modalità agile è riconosciuto, anche ai lavoratori fragili ovvero coloro che sono affetti dalle patologie e condizioni individuate dal decreto del Ministro della Salute di cui all’art. 17, comma 2, del DL 24 dicembre 2021, n. 221

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